Pubblichiamo l’introduzione alla Carta per la
sicurezza, la qualità e la partecipazione nel percorso donazione-trapianto
definita grazie ad un’iniziativa di Cittadinanzattiva della Toscana e
della SIQST e approvata al congresso di Napoli della Società Italiana per
la Qualità e la Sicurezza nei Trapianti lo scorso 20 maggio.
“Sotto il profilo
contingente, la “Carta per la sicurezza, la qualità e la partecipazione
nel percorso donazione-trapianto” nasce da un’occasione – il primo
convegno nazionale della Società Italiana per la Sicurezza e la Qualità
nei Trapianti, tenutosi a Firenze nel novembre 2009 – e dall’incontro fra
un’associazione che si occupa di diritti – Cittadinanzattiva – ed una
società scientifica: appunto, la SISQT.
Due competenze
diverse, quindi, ma non incompatibili e che, anzi – dal dialogo e nel
dialogo – hanno cercato e trovato le ragioni di una collaborazione
finalizzata ed hanno scoperto una forte e proficua complementarità.
La Carta, come
preannunciato con il “per” del complemento di scopo del suo nome, mira a
tre obiettivi:
§
sicurezza
§
qualità
§
partecipazione.
D’altra parte, la
partecipazione è anche l’imprescindibile mezzo per perseguire gli altri
due fini e, nelle forme praticabili, è stata la modalità che ha ispirato
ed accompagnato i due attori – in rappresentanza della comunità
scientifica e della comunità civile – nella composizione di questa Carta.
La Carta, agli effetti del conseguimento dei
suoi scopi, si prefigge:
¨
di puntualizzare i parametri
atti a perseguire i massimi livelli di sicurezza e di qualità nei
trapianti, intesi peraltro come traguardi mobili, dato che essi devono
essere inscritti in un processo di miglioramento continuo;
¨
di definire la partecipazione
nel percorso donazione-trapianto, come tipologia e collocazione
spazio-temporale degli apporti, per connotare al meglio le funzioni e
valorizzarne i significati;
¨
di sollecitare interesse,
attivare gli attori chiamati in causa – professionisti, cittadini,
istituzioni, servizi – offrendosi come contesto di riferimento ed
occasione di confronto e di impegno.
Strutturalmente, la
Carta si sviluppa in:
-
una presentazione
-
ed otto articoli
-
Ogni articolo è
composto da:
-
un titolo
-
una sintetica
formulazione dei contenuti
-
un’esplicazione
ed un’esplicitazione degli specifici enunciati
Proveremo, ora, ad
entrare brevemente nel merito di ogni singolo articolo.
Il primo articolo –
mentre afferma che la donazione ed il trapianto di organi, tessuti e
cellule, sono attività costitutive e prioritarie del sistema sanitario
nazionale, da realizzare attraverso le Regioni – determina il contesto
della trapiantologia e ne connota il rilievo, al punto da far ritenere che
questo stesso articolo sia da considerare il primo, non solo per l’ordine in
cui è stato collocato, ma anche per importanza.
Nel secondo articolo,
si declinano i profili etici e deontologici inerenti i soggetti direttamente
o indirettamente interessati nel percorso donazione-trapianto, sia nei
rapporti reciproci, sia negli obblighi professionali ed organizzativi e
perfino nei comportamenti.
Il terzo articolo
enuncia che la complessità della medicina trapiantologica, deve trovare
adeguate risposte scientifiche e tecniche, non meno che programmatorie,
strutturali ed organizzative.
Il quarto articolo
si occupa della sicurezza nei trapianti – definita come “una condizione
relativa”, in quanto dipendente dall’interazione di molteplici variabili:
umane, tecnologiche, organizzative, operative e professionali – e, proprio
in virtù di queste peculiarità indica l’esigenza di fare previsioni,
prevenzione, verifiche, controlli e segnalazioni, in maniera sistematica.
Potremmo dire che,
nel quinto articolo, si intendono applicare al percorso donazione-trapianto
i due principi dell’articolo 32 della Costituzione: la salute, come diritto
del singolo ed interesse della collettività.
Il sesto articolo
concentra l’attenzione sulle verifiche – definite “la cartina di tornasole
pluridimensionale per programmi, funzionalità organizzativa ed operativa,
sicurezza, rapporti” – comprendendovi, non solo le verifiche
tecnico-scientifiche ma anche quelle sociali, che, senza dubbio, sono una
manifestazione partecipativa.
Il settimo articolo
prende in considerazione le responsabilità afferenti ai profili individuali,
professionali, sociali e culturali, nell’esercizio di diritti e doveri.
L’ottavo articolo si
focalizza sui significati e sulle implicazioni della partecipazione, che,
raggiungendo i valori più alti nel percorso donazione-trapianto, esprime
anche le massime disponibilità a concorrere al sistema sicurezza-qualità in
questa branca.
Nell’ambito
trapiantologico, sono reperibili Carte dei servizi e Carte dei principi, ma
non Carte per la sicurezza, la qualità e la partecipazione.
In un più vasto
contesto, troviamo il precedente della Carta della qualità in chirurgia, ma
– pur nella coincidenza di uno dei co-autori (Cittadinanzattiva) e, lato
sensu, della disciplina chirurgica – occorre riconoscere rilevanti
differenze, in trapiantologia, per la complessità delle competenze
professionali, del loro esercizio e per l’estrema delicatezza dei rapporti e
del loro intreccio.
Inoltre, questa
Carta non si ferma all’obiettivo della qualità, comprendendo anche la
declinazione della sicurezza e della partecipazione.
Appurati questi
aspetti, resta da determinare se e come una “Carta per la sicurezza, la
qualità e la partecipazione nel percorso donazione-trapianto” possa avere
ragion d’essere.
Naturalmente, sul
valore e sulla positività della funzione di questa Carta sono ben convinti
la Società Italiana per la Sicurezza e la Qualità nei Trapianti (SISQT) e
Cittadinanzattiva, che si propongono di tradurla in pratica e di farne
oggetto di sensibilizzazione, conoscenza ed allargamento del consenso.
È riservato ad una
coerente fattività il compito di dimostrare la fondatezza di questa Carta.”