Amore, amicizia, solidarietà vanno di pari passo. Lo ha detto Giovanni Santoro, presidente dell'A.T.O. Puglia (Associazione trapiantati di organi), nel corso dell'incontro dibattito sul tema "Solidarietà e dell'adozione a distanza tra promozione e realtà" che si è svolto nei giorni scorsi nell'ambito dei festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine, organizzati dalla Venerabile Confraternita "Maria SS. del Monte Carmelo".
Incontro che è stato coordinato da don Salvatore Di Trani, assistente spirituale della stessa Confraternita, per il quale la 'Testa" del Carmine (che si è svolta giorno 16) va vissuta in condivisione. Lo stesso parroco, insieme al priore ing. Giovanni Antonicelli, ha invitato alla solidarietà.
Non però a "pensare di essere solidale", ma a fare solidarietà.
Non essere solo spettatori, ma coinvolgersi in questo bisogno della chiesa' sia come trapiantati, con disponibilità del proprio corpo, che rendendosi anche disponibili come donatori di sangue.
Ed a malincuore ha ricordato che in un convegno è venuto fuori che non era stato possibile fare dei trapianti per "mancanza di sangue"!
Solidarietà: una parola che deve "realmente" coinvolgere tutti. Proprio per 'solidarietà", per portare aiuto a quelle persone bisognose di trapianto ma anche d'assistenza, è nata l'Associazione Trapiantati di Organi (A.T.O.) che per la Puglia ha la sua sede a Massafra. In Via A. Garibaldi, 67.
I volontari dell'A.T.O. fanno la loro solidarietà stando vicino fisicamente alle persone in lista di attesa, comunicando informazioni, chiarendo dubbi e perplessità ed aiutando a risolvere i problemi.
Per diffondere la conoscenza sull'A.I.D.O. (Associazione donatori di organi), come ha detto il presidente Augusta Bisanti, si comincia a dare informazioni sin dalle scuole; nelle caserme ed in manifestazioni e convegni.
E sempre insieme all'A.T.O., due associazioni legate una all'altro.
Le problematiche della donazione e dei trapianto di organi, tessuti e cellule, sono intatti legate tra di loro. E spesso parlano di "prevenzione", di fare una vita sana per evitare di arrivare "in attesa di trapianto".
Da anni stanno sensibilizzando la gente, ma c'è bisogno di sempre maggiore informazione, particolarmente da parte di Istituzioni ed Enti per sollecitare ogni cittadino sulla necessità della donazione di parti del proprio corpo.
Naturalmente, per i trapianti e gli innesti terapeutici, dopo la morte.
E questo punto l'ha messo in risalto particolarmente il dott. Michele Lonoce, medico dì direzione sanitaria presso l'AsI di Taranto che nell'ambito delle sue attività presso l'Ospedale SS. Annunziata, coordina quanto inerente appunto alla donazione degli organi, dal prelievo ad azioni di organi del trapianto. Inoltre coordina la stessa problematica inserita ad azioni di organi per quanto riguarda la "cultura" della donazione.
Due i suoi principali impegni: uno di tipo divulgativo, informativo e l'altro di tipo organizzativo. Quando c'è l'evento della donazione e del prelievo di organi. Sono diversi i punti toccati nel corso del suo intervento, rispondendo anche alle domande venute fuori nel corso del dibattito e quasi tutte riguardanti la poca informazione.
Il dott. Lonoce ha particolarmente sottolineato come la solidarietà raggiunge una delle sue espressioni più significative nella donazione di organi di cui non si hanno più bisogno dopo la morte e cori i quali invece si possono salvare da morte sicura, o da condizione di grave sofferenza e limitatezza, altre persone.
Ognuno deve decidere liberamente e consapevolmente di donare una parte del proprio corpo al fine di salvare la vita ad un altro essere umano, senza per questo aspettare la legge del "silenzio consenso,.
Dell' importanza dell'adozione a distanza ha parlato particolarmente la sig.na Maria Grazia Mellone, responsabile dell'Associazione onlus `Orizzonti nuovi, nata circa due anni fa e che' ha la sua sede a S. Basilio ? Mottola nei locali della Caritas.
Ha iniziato il suo intervento, chiaro e pacato, oseremmo dire "con dolcezza", parlando prima del Associazione "Orizzonti nuovi" che cura il gemellaggio tra la Diocesi di Castellaneta e quella di Proprià in Brasile.
Personalmente ha visto le condizioni della gente: ricchi/ricchissimi o poveri/poverissimi.
La stessa Associazione cura diversi progetti di adozione a distanza che si stanno sviluppando nell'ambito di tale gemellaggio.
Gli aiuti, comunque (come ha sottolineato) non sono solo diretti ai bambini poveri, ma anche alle loro famiglie, per le mense che vengono apparecchiate ogni giorno (pasti caldi per i "ninos" che vivono per strada) e anche per l'adozione di seminaristi.
Il seminario della Diocesi di Proprià regge interamente, infatti, sulle "provvidenze" che il vescovo mons. Mario Rinascivieri raccoglie girando il mondo intero.
In Brasile non esistono purtroppo (ha precisato) fondi destinati alla Chiesa cattolica.
E proprio il vescovo si sta anche occupando per la costruzione di case perla cura dei tossicodipendenti e per la costruzione di scuole.
Volontariato, quindi, attraverso la solidarietà per vivere con i fratelli brasiliani l'esperienza dello spezzare il pane del vita coi cuore teso ad amare le povertà del mondo intero e lo sguardo sempre volto a guardare altrove... verso "Orizzonti Nuovi".
"La nostra umile esperienza (ha detto Maria Grazia) ci pone accanto alle mille altre vissute da uomini di buona volontà che ogni giorno lavorano, lottano e sperano per costruire un mondo nuovo.
Ognuno di noi è una goccia di solidarietà.
Se le gocce si moltiplicassero all'infinito, nelle migliaia di situazioni di povertà, disseteremmo i deserti, sazieremmo la fame dell'intera umanità!
Siamo uno zero che si pone accanto all'Uno che è Dio, e accanto agli altri zeri, nostri fratelli, per vivere e moltiplicare all'infinito il miracolo dell' Amore".