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ASSOCIAZIONE TRAPIANTATI ORGANI PUGLIA ONLUS

 


1 FEBBRAIO 2012 CENTRO NAZIONALE TRAPIANTI PRESENTATI I DATI DEL 2011, DATI SOSTANZIALMENTE STABILI

 

Nella sede del Ministero della Salute, alla presenza del Ministro prof. Renato Balduzzi, è stato presentato il Report 2011 sull'attività di donazione e trapianto in Italia, a cura del Centro Nazionale Trapianti, presenti il Direttore del Centro, dott. Alessandro Nanni Costa e il Capo Dipartimento della sanità pubblica e dell'innovazione del Ministero della Salute, dott. Fabrizio Oleari.Di seguito riportiamo parte del documento del Centro Nazionale Trapianti. L'invito alla lettura è di leggere i numeri in assoluto, dai quali possiamo dire che a parte piccole variazioni in più o meno i dati del 2011 sono sostanzialmente stabili rispetto al 2010. Spicca il dato positivo del calo delle opposizioni alla donazione segno che l'Italia comprende il significato del dono, e il dato negativo della diminuzione degli accertamenti di morte cerebrale, che non vuol dire che muoiono meno persone.

 

I DATI

Confronto con l'Europa Per fare un confronto tra i paesi europei, date le differenze di popolazione, si utilizza un dato che esprime il numero dei donatori per milione di abitanti (pmp). L’Italia con 21.7 donatori per milione è terza tra i grandi paesi europei dopo la Spagna (29.2) e la Francia (22.8) con valori più elevati rispetto al Regno Unito (10.4) ed alla Germania (15.8). La media europea è 16.9 donatori per milione. Il dato italiano è superiore del 25 % alla media europea.

Accertamento di morte

Il numero assoluto degli accertamenti di morte con standard neurologico in Italia nel 2011 è stato di 2257, in lievissima diminuzione rispetto al valore di 2289 registrato nel 2010. Il dato nazionale per milione di abitanti è pari a 37.4 con una differenza tra le regioni del Centro-Nord e quelle del Centro- Sud. Nelle regioni del Centro-Nord il valore medio del dato si attesta intorno ai 42.7 donatori per milione di abitanti, con la Toscana a fare da traino con i suoi 75.8. Nelle regioni del Centro Sud il valore medio si attesta sui 30.7 donatori per milione di abitanti con punte quali Lazio e Sardegna i cui numeri sono del tutto paragonabili a quelli delle regioni del Centro-Nord.

 

Donazioni

Il numero complessivo dei donatori nel 2011 è 1309 contro i 1301 dell’anno precedente, con una crescita totale del 0.6%. Il trend di crescita si è stabilizzato nel secondo semestre dell’anno, periodo in cui sono stati registrati 685 donatori contro i 624 del primo semestre, con un incremento relativo del 9.7%. La regione con il più alto tasso di donazione in Italia è la Toscana. Il tasso di donazione aumenta anche in Veneto, nelle Marche e in Liguria. I dati sono stabili in Lombardia, Toscana e Puglia. È stata registrata una significativa diminuzione del tasso di donazione in Emilia (-5.4 pmp) e in Piemonte (-3.2 pmp). Sebbene il tasso di donazioni sia maggiore nelle regioni del Centro-Nord rispetto a quelle del Centro-Sud, dal confronto tra i dati del 2010 e quelli del 2011 emerge un incremento diffuso del tasso di donazione anche nelle regioni del Centro-Sud con l’eccezione della Basilicata e dell’Abruzzo-Molise.

 

Opposizioni

Nel 2011 rispetto al numero registrato degli accertamenti di morte con standard neurologici le opposizioni sono state il 28.3 %, in forte diminuzione rispetto 2010 (- 3.2 %). Nel secondo semestre dell’anno 2011 la percentuale di opposizione è scesa al 25.8%. Con questi dati l’Italia si posiziona al secondo posto dopo la Spagna, notoriamente primo paese europeo per il numero di donazione di organi e con la percentuale minore di opposizioni (18%), ma prima di paesi con una popolazione paragonabile quali Francia, Germania, Regno Unito che hanno una percentuale di opposizione superiore al 30%.

 

Donatori utilizzati

Il numero totale di donatori utilizzati nel 2011 è stato 1113 contro i 1095 del 2010 con un aumento percentuale di circa 1.6%. Rispetto a questo dato l’Italia presenta una situazione variegata: benché si mantenga il trend Nord-Sud rispetto al tasso di donatori utilizzati per milione di abitanti (maggiore al Nord che al Sud), l’incremento è a macchia di leopardo sul territorio nazionale. Così la regione con l’incremento maggiore di donatori utilizzati per milione di abitanti, rispetto allo scorso anno, è la Sardegna, seguita dalla Liguria e subito dopo dalla Toscana. Un incremento significativa si registra anche in Calabria, Veneto, Campania, Umbria e Sicilia. Mentre in regioni quali Emilia Romagna, Piemonte, e Abruzzo si registra una diminuzione del tasso di donatori utilizzati.

 

Trapiantati

I pazienti trapiantati in numero assoluto sono 2940, 64 in più rispetto al 2010. Nel 2011 è aumentato anche il numero degli organi trapiantati pari a 3135 contro 3068 dell’anno precedente. In particolare è aumentato il numero dei trapianti di rene (1539 vs 1512), di fegato (1017 vs 1002), di cuore (276 vs 273), di polmone (119 vs 107), di pancreas (58 vs 47). Anche il numero dei trapianti di rene da vivente è aumentato del 13%. I trapianti di intestino e multiviscerali diminuiscono da 6 a 4.

Trapianto di rene da vivente

Un dato molto significativo è rappresentato dall’aumento del numero dei trapianti di rene da vivente che è stato pari al 13%. Da notare che c’è una spiccata polarizzazione di genere tra donatori e riceventi: il 69% dei donatori è di genere femminile contro il 31% di genere maschile; in particolare il 36% dei reni trapiantati da donatore vivente è donato dalla madre a un figlio, il 29% dalla moglie al marito. L’incremento dei trapianti di rene da vivente e la promozione di questa scelta terapeutica rappresentano nel loro insieme un obiettivo strategico della Rete Nazionale Trapianti anche nell’ottica di un progressivo aumento dell’aspettativa di vita della popolazione italiana e di un conseguente innalzamento dell’età media dei donatori per quanto concerne il prelievo di organi da cadavere.

 

Liste d'attesa

In Italia il totale dei pazienti in lista d’attesa nel 2011 è stato pari a 8783, con una diminuzione significativa (-7.44%) di 706 pazienti rispetto al 2010. Dei pazienti iscritti in lista, 6594 sono in attesa di un trapianto di rene con un tempo medio di attesa in lista pari a 3. 4 anni; 1000 per un trapianto di fegato con un tempo medio di attesa in lista pari a 2.17 anni; 733 per un trapianto di cuore con un tempo medio di attesa in lista pari a 2.57 anni; 238 per un trapianto di pancreas con un tempo medio di attesa pari a 3.68 anni; 382 per un trapianto di polmone con un tempo medio di attesa pari a 2.16 anni.

La percentuale di decessi per i pazienti in lista d’attesa è dell’1.87% nel 2011 per il trapianto di rene, del 7.16% per il trapianto di fegato, dell’8.22 % per il trapianto di cuore, del 10.2% per il trapianto di polmone, dello 0.98% per il trapianto di pancreas.

 

 

31 DICEMBRE 2011: TRAPIANTI, TAGLIO DEL 70% DEI FONDI ALLE REGIONI

 

MILANO – Ammonta a oltre 3 milioni di euro, pari al 70% circa, il taglio dei fondi destinati alle regioni per la rete dei trapianti, deciso nel 2010 dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ma divenuto effettivo in questi giorni, con la seduta della Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre scorso. Ma, come rileva il direttore del Centro nazionale trapianti, Alessandro Nanni Costa, ''sono rimaste le risorse per formazione e sicurezza, attività fondamentali per la nostra rete''.

Il provvedimento approvato riguarda i fondi da ripartire tra le regioni per la rete trapiantologica e del sangue. Come ha spiegato il ministero della Salute in una nota, ''per il settore trasfusionale gli stanziamenti sono stati erogati dopo che il Centro nazionale sangue ha verificato il raggiungimento degli obiettivi di sistema fissati all'inizio del 2011.

Per il settore trapianti gli stanziamenti ripartiti tra le Regioni sono destinati anche alle attività di formazione del personale sanitario e allo sviluppo di progetti per la sicurezza trapiantologica''. Anche se si tratta di tagli ''lineari robusti – spiega Nanni Costa – decisi nel 2010 per il futuro, siamo contenti perché questo Ministro, in un momento di difficoltà economica, ha mantenuto tutti i fondi che poteva mantenere e gli impegni presi. Inoltre il ministro della Salute Balduzzi ha sottolineato l'importanza della rete sangue e trapianti, nonché della terapia trapiantologica per le persone sieropositive.

Tutti segnali che interpretiamo positivamente''. www.blitzquotidiano.it


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