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6 GENNAIO 2011 DONAZIONE DEGLI ORGANI: NAPOLI CAPODANNO DI SOLIDARIETA’ E SPERANZA

 

Nello Ranella 15 anni, della frazione di San Marco Trotti di San Felice a Cancello è morto il 4 pomeriggio nell'ospedale di Caserta dove era stato ricoverato all’alba del primo giorno del 2011. I genitori hanno deciso per la donazione degli organi. Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro li ha voluti ringraziare "Desidero esprimere, a nome mio personale e di tutta la comunità campana, la vicinanza ai familiari del ragazzo che a Capodanno ha perso la vita a causa di fuochi inesplosi. E' encomiabile la forza d'animo dei genitori che, pur nel grande dolore del terribile dramma che li ha colpiti, hanno voluto donare gli organi del figlio”.

Il fatto: Nello con gli amici del quartiere si era intrattenuto a giocare a carte a casa sua, quando intorno alle cinque del mattino hanno deciso di concludere la veglia facendo esplodere i petardi avanzati dai festeggiamenti della mezzanotte. Dopo aver salutato il padre Michele, maresciallo dell’aeronautica, la madre casalinga, ed il fratello ventenne, si è avviato nella piazza antistante la sua abitazione: piazza San Marco. Qui il gruppetto di tre coetanei si è divertito facendo esplodere qualche petardo, come la tradizione impone. Ma tra un botto e l’altro si è verificato l’incidente. Infatti gli adolescenti hanno deciso di far esplodere contemporaneamente più petardi del tipo «Zeus», accorpandoli all'interno della fontana di cemento armato situata al centro della piazza. Ma l'innesco del petardo potenziato ha subito causato l'esplosione dell'ordigno che travolto il quindicenne, mandando in frantumi la fontana, i cui pezzi lo hanno colpito violentemente alla testa. In un attimo le grida di gioia si sono trasformate in disperazione. Nello era ancora cosciente quando i medici del 118 sono giunti sul posto per prestargli soccorso. «Papà, vedi, non è niente di grave» avrebbe detto il giovane, secondo i racconti dei residenti, prima di essere trasportato d’urgenza all’ospedale di Caserta, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento neurochirurgico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

              Le sue condizioni sono apparse subito gravi. Il quindicenne non si è mai risvegliato dal coma indotto dai medici con i farmaci anche se dopo le prime ore sembrava che il suo stato di salute stesse migliorando: purtroppo il suo quadro clinico è precipitato velocemente. È morto così Nello, dopo quasi quattro giorni di agonia, per una ragazzata con gli amici, una bravata dalle conseguenze micidiali. Nello non ce l’ha fatta, ma il cuore della grande rete non ha smesso di battere. La macchina della solidarietà via web, il network della preghiera e della speranza non smobilita davanti all’inevitabile. In soli tre giorni il tam tam su Facebook ha raccolto attestati di incoraggiamento anche da fuori regione. Un unico link con un’unica scritta «Nello ricordati che tu vivrai». In molti, sempre su Facebook, hanno sperato nel miracolo. Ieri, nel tardo pomeriggio i tanti post, affidati ad una pagina (tradizionalmente dedicata agli acerbi amori adolescenziali) è comparsa una scritta di grande compostezza: «Se Dio ti ha voluto raccogliere è perché forse eri il fiore più bello di questo mondo... ci mancherai».

La donazione i trapianti: ancora dal presidente della Regione Campania Caldoro "Il mio apprezzamento va a tutte le strutture che, con tempismo e grande professionalità, hanno realizzato i vari interventi". Sei persone potranno vivere grazie al gesto d'amore della famiglia di Nello. Come sottolinea Barbara Leone, responsabile dell'area Comunicazione e formazione del Centro regionale trapianti della Campania «in un momento di dolore immenso come può essere la perdita di un figlio, la famiglia ha avuto la forza di pensare al prossimo donando gli organi del loro ragazzo e così si è riaccesa la speranza per quattro pazienti campani e due pazienti romani». Il cuore, il fegato, i reni ed i polmoni sono stati trapiantati tra la notte del 4 e la mattinata del 5. Un lavoro compiuto in collaborazione da tante persone; la rianimazione di Caserta con il suo coordinatore locale, il Centro Regionale Trapianti Campania, il Centro interregionale (Organizzazione Centro Sud Trapianti OCST), i vari Centri Trapianto: il Monaldi di Napoli per il cuore, il Cardarelli di Napoli per il fegato, il S. Giovanni di Dio di Salerno per i reni.

I Polmoni di Nello sono stati trasferiti all’ Umberto I di Roma dove il Prof. Giorgio Furio Coloni Direttore della UOC di Chirurgia Toracica e la sua equipe hanno eseguito il doppio trapianto di polmone ad un paziente di 29 anni di origine colombiana. Insomma, «una grande catena umana che lavora per la vita perché da un dolore così grande la famiglia ha avuto la forza di pensare agli altri».

 

 

 

 

 

 

 

New tratta dall’articolo di Stella Vigliotti Il mattino.it,



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