DONAZIONI:
NASCE L' EUROPA UNITA DEI TRAPIANTI
Trasparenza,
rispetto della privacy di donatore e ricevente, regole certe per
l'accertamento della morte e per la tracciabilità degli organi.
"No" a ogni forma di traffico di organi o di persone destinate a
donarli, a ogni prospettiva di guadagno dall'espianto, a criteri sommari
per la gestione dei pazienti e delle attese.
Saranno
questi, a grandi linee, i cardini di una futura direttiva comunitaria sui
trapianti.
A
definirli sono stati i tecnici degli Stati membri dell'Ue e di quelli che
stanno per entrarvi a far parte, riuniti a Venezia per la conferma sulla
“Sicurezza e qualità della donazione e nel trapianto degli organi
dell'Unione europea".
Con
l'obiettivo di confrontare i sistemi nazionali, ma soprattutto di definire
i "paletti” di un documento comune a cui, fin d'ora, potranno
cominciare ad armonizzarsi.
Etica,
organizzazione, e tecnica: questi i tre capitoli in cui è articolato il
documento, incentrato sulla necessità di garantire ovunque massima
sicurezza e qualità delle procedure, anche in considerazione del fenomeno
della libera circolazione dei pazienti.
Obiettivo,
creare un' "Europa unita dei trapianti, basata sii criteri che
annullino almeno le differenze più macroscopiche nella gestione
dell'intero processo: dalle modalità per ottenere il consenso
all'espianto alla garanzia di anonimato per donatore e ricevente;
dall’inserimento dei centri-trapianto in elenchi nazionali certificati
alla formazione specifica degli operatori coinvolti nelle singole fasi
della terapia.
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