ASSOCIAZIONE TRAPIANTATI ORGANI ONLUS
REGIONE PUGLIA



 

L’italia un paese dove tutto si accetta e si ripete

I FARMACI 

UN GRANDE BUSINESS

 

I TICHET SANITARI

GRANDI DISAGGI FISICI ED ECONOMICI PER I CITTADINI

 

Ancora una volta l’ATO Puglia ONLUS (ASSOCIAZIONE TRAPIANTATI ORGANI PUGLIA ONLUS non ci sta e non nasconde la propria rabbia e delusione in tema di sanità dei governi che si alternano ripetutamente a governarci.

Forse la colpa è anche nostra.

Anche noi tutti siamo responsabili insieme alla classe politica, alla dirigenza amministrativa e sanitaria, ai medici, agli infermieri, alla stampa, all’opinione pubblica …tutti, insieme, siamo responsabili perché quando avvengono fattacci nella sanità è frutto di una società che ormai ha fatto della “superficialità” il proprio stile di vita.

Ogni volta che si colpisce i cittadini i malati, in TV o sui giornali i soliti opinion leader professionisti si indignano e ripetono fino all’inverosimile “ma che Paese civile è mai questo se ancora succedono queste cose?”

Passa qualche giorno e poi si accetta tutto indifferentemente.

ORA siamo alle solite:

La volontà espressa dal governo di ridurre il potere dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) separando i compiti fra chi stabilisce i prezzi dei farmaci e chi si occupa della loro efficacia.

Con l'obiettivo di riportare la determinazione del prezzo nella sfera di controllo del ministero del Welfare e della Salute.

Ulteriore dubbio nasce dall'osservare che la moglie del ministro del Welfare-Salute, è Direttore generale di Farmindustria.

Noi non abbiamo nessuna nostalgia dei tempi di Poggiolini e di sua moglie, col pouf del salotto imbottito di CCT, gioielli e quadri in banca, regali di industriali riconoscenti.

All'Agenzia italiana del farmaco spettano le decisioni sulla rimborsabilità dei farmaci e la definizione del loro prezzo. Il contenimento della spesa farmaceutica registrato in questi anni è stato determinato proprio dalla unitarietà valutativa del valore del farmaco, della sua posizione e del prezzo rispetto agli altri già presenti sul mercato e appartenenti alla stessa categoria.

Gran parte del successo nel contenimento della spesa è stato determinato proprio dalla unitarietà valutativa del valore del farmaco, della sua posizione e del prezzo rispetto agli altri già presenti sul mercato e appartenenti alla stessa categoria.

Ora si ipotizza un riassetto che toglierebbe all'Aifa una parte delle sue competenze per trasferirle al ministero del Welfare.

Un ritorno al passato con molti rischi e truffe.

Il rischio di favorire nuovamente ed eccessivamente gli interessi industriali è stato anche sottolineato da importanti riviste internazionali.

Siamo molto preoccupati, le tasche dei cittadini italiani, non hanno bisogno è che la spesa farmaceutica torni a correre.

Bisogna tener presente che Il business dei farmaci. Un giro d’affari da capogiro: ogni italiano consuma quasi 30 scatole di medicine l’anno per una spesa totale di 23 miliardi dei quali in buona parte sono a carico dello Stato.

Esistono interessi in comune tra le case farmaceutiche, i medici di base e i farmacisti?, chi sono i protagonisti di questo enorme giro di affari? Questo contribuisce a non far decollare la vendita dei farmaci generici? Sono queste le domande che poniamo, e che nessuno addetti ai lavori chiarisce

In Italia attualmente, solo una medicina su dieci è un farmaco generico;  è stato calcolato che se il consumo arrivasse al 30% dei farmaci si risparmierebbe un miliardo e mezzo di euro. Il Parlamento, ha provato ad inserire norme che favorissero l’utilizzo dei farmaci generici ma forse, anche grazie alle pressioni della cosiddetta Lobby delle aziende farmaceutiche”, le norme proposta non sono andate mai in vigore.

Ultimo capitolo: la liberalizzazione delle farmacie, previste da un decreto del governo precedente. E’ in atto un nuovo scontro che vede schierati da una parte i farmacisti titolari di una Farmacia, e dall’altra il ministro e i “parafarmacisti”, ovvero coloro che sono laureati in farmacia e che vendono i farmaci, quelli da banco, al di fuori delle Farmacie, ad esempio nei supermercati. Tema attuale dello scontro la volontà del governo di aprire anche i farmaci di fascia C, quelli totalmente a carico del paziente, alla vendita fuori dalle farmacie.

L’ultima grande invenzione, sempre a favore di qualcuno, è stata quella di togliere i prezzi sulle confezioni dei medicinali, l’ammalato è costretto a fare il giro delle farmacie per trovare chi chiede di meno per quel farmaco, oppure scoprire che il prezzo viene rappresentato sulla schermatura del computer del farmacista con questa dicitura “ costo a discrezione del farmacista”.

Infine non si può non parlare della nostra Puglia del via- vai dei tichet sanitari degli ultimi anni e delle lunghe code che bisognerà rifare in questi giorni alle ASL per aver diritto all’esenzione, per reddito, dei tichet sui farmaci e sulle prestazioni specialistiche. Forse basterebbe che le ASL avessero accesso (come succede un semplice patronato/ente) accesso ai servizi INPS e Ufficio delle Entrate per verificare i redditi dei richiedenti l’esenzione.

Nessuno evidenza i migliaia di cittadini che pur rientrando nella fascia della gratuità del servizio scelgono di rivolgersi ai privati e di pagare il ticket a causa dalle lunghe attese che si verificano nelle strutture territoriali; sui forti disagi, che si protraggono ormai da tempo, arrecati agli utenti che si recano per accedere ai servizi dell'anagrafe sanitaria. Ogni giorno si formano lunghe code a quei pochi sportelli aperti. LUNGHE attese per fare un prelievo di sangue, code per sapere come cambiare medico di base, file anche solo per chiedere un’informazione. Andare in ospedale per un banale servizio sanitario spesso significa perdere giornate di lavoro. Ormai l’Italiano è il simbolo mondiale delle “lunghe code.

In questo ultima passaggio comunque va detto che qualcosa di buona potrebbe venir fuori, dal 1° di ottobre 2008 (e notizia dell’ultima ora dal 1 novembre 08)  cambieranno i parametri applicati al pagamento dei ticket sanitari in Puglia : il principio generale seguito dalla Giunta Vendola è quello di non far pagare le famiglie con i redditi più bassi ed i più disagiati.

Grazie a questo sistema si può calcolare che circa 2 milioni di pugliesi non pagheranno più il ticket sanitario.

Queste nel dettaglio le modifiche al sistema per conoscenza ai cittadini che andranno in vigore dal 1° di novembre 09.

(oltre ai titolari di pensione sociale, i pazienti con reddito annuo del nucleo familiare di 29mila euro - incrementato di 1.000 euro per ogni figlio a carico - , non più di 22mila euro come dal 2005 ad oggi. L’esenzione parziale, invece, non sarà più limitata ai redditi di nucleo familiare fino a 27mila euro più mille euro per ogni figlio e agli ultra-65enni con reddito annuo di 32mila euro più mille euro per ogni figlio, ma verrà rispettivamente innalzata ai redditi fino a 34mila euro e 39mila euro annui). Verifica e documenti alla mano vengono richiesti anche per le prestazioni specialistiche, sulle quali resta, però, inalterato il vecchio regime: disoccupato o titolare di pensione al minimo con reddito di 8.262 euro (11.362 euro se coniugato) più 516 euro per ogni figlio a carico; titolare di pensione sociale o ultra-65enne con reddito familiari inferiore ai 36.151 euro. In ambedue i casi, farmaci e esami, ovviamente continua a vigere per l’esenzione il riconoscimento di patologie croniche e le situazioni invalidanti.

Compete l’esenzione totale, indipendentemente dal reddito, alle seguenti categorie:

a. Cittadini portatori di patologie neoplastiche;

b. Cittadini cui è stato riconosciuto il diritto all’esenzione per malattie rare, croniche ed invalidanti ai sensi del D.M. 01.02.91, del D.M. 28.5.99, n. 329 “Regolamento recante norme di individuazione delle malattie croniche invalidanti” e successive integrazioni e dal D.M. 18.05.01 n. 279, limitatamente ai farmaci correlati strettamente alla propria patologia e dei quali è consentita la pluriprescrizione fino a tre prezzi per ricetta;

c. Cittadini rientranti nelle categorie previste dalla legge n. 238/1997 recante “Modifiche ed integrazioni alla legge 25 Febbraio 1992, n. 210, in materia di indennizzi ai soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni ed emoderivati”, limitatamente alle prestazioni necessarie per la cura delle patologie previste dalla legge n. 210/1992, di cui alla Deliberazione 16 Luglio 2002, n. 1073;

d. Donatori d’organo da vivente e trapiantati.

3. Esenzione totale per l’utilizzo dei farmaci equivalenti (ex generici);

La nuova riorganizzazione ha comunque colto alla sprovvista ancora una volta gli uffici delle aziende sanitarie e dei distretti, molti dei quali non ancora collegati in rete, e ha investito di colpo molti pazienti, costretti a girare tra gli sportelli dei centri di assistenza fiscale e le code nelle Asl.

Forse questa è un’altra storia rispetto a quella delle prime righe e che comunque ritorna e che si ripete di consuete negli anni, e che si accetta volentieri. Per ora prepariamoci per l’ennesima fila entro il 1 di novembre 2008 e cominciare a barattare il prezzo dei farmaci nelle varie farmacie.

Gianni Santoro

Presidente ATO Puglia ONLUS








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