ASSOCIAZIONE ONLUS
TRAPIANTATI ORGANI
Regione
Puglia
Lettera aperta
Gentilissimo
Signore/ra
Nella Regione Puglia già dal
1997 vive L'Associazione Trapiantati Organi Onlus (A.T.O.) con soci in maggior
parte trapiantati e pazienti in attesa di trapianto.
L'ATO ha la sua sede
regionale nella città di Massafra - Ta e la sua succursale a Gioia Del Colle -
Ba, mentre tanti soci e amici sono di riferimento in molte città della
Puglia.
Il nostro motto è "Da una
vita donata NOI viviamo, il nostro simbolo: due mani che si stringono, la prima
dall'alto verso il basso, candida e nitida, segno di chi sta risorgendo, la
seconda dal basso verso l'alto, povera e sola, segno di chi vive nella
sofferenza.
In questi anni di
costituzione, l'ATO oggi è una realtà viva e operante nella vita di tutti i
trapiantati attuali e futuri della nostra regione.
Molte sono state le
difficoltà che abbiamo incontrato, ma la nostra sofferenza, pazienza e
caparbietà, sono stati, incentivi per affrontare le avversità "molla" per non
arrendersi, per continuare a lottare, esortando chi si trova a vivere le nostre
stesse peripezie a sperare sempre nella vita, nella fede e nella medicina ma
soprattutto nella solidarietà.
In questi anni di vita, l'ATO
ha operato con l'intento di mitigare problemi esistenti (assistenza morale agli
ammalati e ai loro famigliari, e segnalando continuamente con intento
costruttivo ai responsabili dei centri di trapianti italiani, alle Istituzioni,
agli enti ma anche ai cittadini tutti: molti aspetti organizzativi che, se
risolti, secondo noi apporterebbero grossi benefici alle problemati-che
persistenti in materia di donazione e trapianto di organo.
Il nostro obiettivo primario
è quello di essere, attivi punti di riferimento, per tutti coloro i quali si
trovano nella condizione di dover affrontare un trapianto, e per tutti quelli
che dopo il trapianto vogliono condividere la convalescenza e il prosieguo della
vita assieme a chi ha già vissuto una simile esperienza.
Per i soci e amici
dell'A.T.O. questa iniziativa è dettata dal desiderio di rendersi utili per
qualcuno, di camminare accanto a chi soffre, servendoci della personale
sofferenza, per testimoniare con le esperienze vissute e soprattutto per essere
testimoni di Speranza.
Essere vicino a chi è più
sfortunato, facendo della propria esperienza di Vita il punto di riferimento,
essere sicuro approdo per i disbrighi burocratici, contribuire alla divulgazione
della cultura della donazione, sono alcuni dei punti che L'A.T.O. si prefigge.
L'ATO in questi anni con le sue piccole risorse economiche, ma con
grande umiltà e semplicità ha cercato di contribuire a dare una risposta a tanti
dubbi attraverso un'informazione corretta e di facile comprensione, con continui
dibattiti aperti a tutte le opinioni, al fine di superare le diffidenze e i
timori che, ancora condizionano la donazione di un organo e consentire a tutti
di maturare scelte autonome e consapevoli su questa importante forma di
solidarietà.
Sappiamo benissimo che la solidarietà, in determinati
frangenti, non è facile ne sorge spontanea, esige conoscenza, sensibilità presa
di coscienza: nella donazione di organi raggiunge una delle espressioni più
significative e forti, perché si tratta di salvare da morte sicura o da
condizione di grave sofferenza e limitatezza altre persone, donando parte del
proprio corpo nel mo-mento in cui non ne abbiamo più bisogno, cioè dopo la
nostra morte.
Bisogna che tutti noi
ricordiamo sempre che potremmo trovarci nel bisogno di un trapianto di organo,
perciò e fondamentale non lasciare che, dubbi, pregiudizi o informazioni
scorrette impediscono di compiere un atto di grande solidarietà.
Noi, saremo continuamente
vicino a tutti quei pazienti che stanno aspettando una telefonata, che li libera
finalmente dall'angoscia, perché spesso costatiamo che anche quando giunge la
notizia che è arrivato il proprio turno per ricevere l'organo che si stà
aspettando, la situazione non è delle più facili: ogni trapianto rappresenta,
infatti, una difficile prova di resistenza fisica e morale per il
malato.
Come vivono i trapiantati, chi Sono?
I trapiantati, oggi, non sono
soltanto straordinarie strategie chirurgiche che vedono mani ferme, dotte e
attente, ad impiantare ed espiantare organi, quasi con disinvoltura, essi
esprimono anche in maniera viva, la meravigliosa volontà di chi in vita ha
scelto di donarsi agli altri.
I trapianti Iniziano sempre
con una separazione straziante di un proprio caro e continuano con un atto di
solidarietà forte e coraggioso.
Noi siamo consapevoli di
essere, sia un patto di vita fra persone che non ci conosceremo e che non ci
incontreranno mai, e sia la dimostrazione di come la morte possa diventare un
punto da cui nasce una nuova Vita.
Noi trapiantati siamo l'espressione di un amore grande tanto quello della croce: ad una lunga sofferenza fatta di attesa d'illusioni e speranze si contrappone la Vita, la Rinascita, grazie ad un gratuito abbraccio celeste.
I trapiantati sono uomini
nuovi con nuove cellule ed irradiano nella loro Vita quella di un'altra persona.
Oggi secondo i nostri dati,
la sopravvivenza di un paziente che si sottopone ad un trapianto ad un anno
dall'intervento e del circa 85% percentuale questa che aumenta nettamente quando
si superi il primo anno.
La nostra qualità di vita e
sicuramente buona, la nostra integrazione sociale è più che soddisfacente, anche
se ovviamente, il trapianto ha apportato alcuni cambiamenti nel vissuto
quotidiano.
Ci sentiamo persone normali,
anche se pensiamo che siamo più a rischio di ammalarci.
Sempre secondo i dati
registrati dalla nostra associazione circa il 40% dei trapiantati ha potuto
riprendere l'attività lavorativa che aveva in precedenza, e chi non è stato in
grado, può imputare questo fatto alla propria età anagrafica, fisiologicamente
vicina al pensionamento (si è costatato, infatti, che la maggior parte dei
trapiantati ha un'età compresa fra i 49 anni e i 65 anni)
Per quando riguarda
l'interferenza del dolore fisico nello svolgimento delle attività quotidiane,
posso assicurare che abbiamo riscontrato che nel 60% dei trapiantati il dolore
fisico è minimo e che la percentuale aumenta man mano che passa il tempo
dall'intervento.
Io posso, per nome di tutti i
trapiantati assicurarvi che abbiamo per ora ritrovato una Vita.
Caro
Signore,
Ti prego per nome di tanta
gente che sta aspettando un trapianto, di aiutarci: continuiamo insieme ad
essere vigile e attenti ai problemi vitale degli altri.
Rimaniamo attaccati alla
Vita, difendiamola e facciamo in modo che attraverso Un gesto, "La donazione" di
un nostro organo dopo la morte, la nostra vita non abbia mai
fine.
Aiutateci a diffondere, la
sana e vera cultura della solidarietà, nei confronti di coloro che sono
altrimenti destinati a non sopravvivere a certe gravi
patologie.
Noi trapiantati siamo
convinti che bisogna, insieme a Voi, che avete responsabilità politiche,
so-ciali, culturali, informative, educative e mediche, continuare nel promuovere
un'autentica cultura del dono e della solidarietà.
Occorre seminare nei cuori di
tutti ed in particolare dei giovani, motivazioni vere e profonde che spingono a
vivere nella solidarietà umana, solidarietà che si esprime anche attraverso la
scelta di donare i propri organi.
Ognuno di noi, in riferimento
alla nuova legge in materia di "Donazione e trapianto di Organo" ha il dovere
verso chi ha bisogno, di esprimere in libertà la propria volontà, e se saremo
capaci di farlo, sicuramente tante persone sconosciute, amici, ma anche fratelli
e figli riusciranno a salvarsi da morte sicura.
GRAZIE DI TUTTO
Il
presidente ATO
Giovanni Santoro