Nasce la South Transplant Alliance.
Una rete mediterranea per i trapianti 01/10/2012 All’Italia la presidenza del primo triennio.
Sviluppare e concretizzare la cooperazione tra le agenzie dei trapianti dei paesi dell’area sud-orientale dell’Europa. Questi gli obiettivi prioritari dell’accordo internazionale definito “South Transplant Alliance”. All’Italia spetta il primo triennio di presidenza del Network. Un “Memorandum of Understanding” è stato firmato oggi a Roma, nella sede dell’Istituto Superiore di Sanità.
Siamo davvero onorati della presidenza della South Transplant Alliance” dichiara Alessandro Nanni Costa, Direttore del Centro Nazionale Trapianti. “Averla assegnata all’Italia è anche un riconoscimento del lavoro svolto sino ad oggi che ha portato il sistema trapianti ad essere un’eccellenza della sanità italiana e un punto di riferimento internazionale”.
Italia, Francia e Spagna sono i paesi promotori della South Transplant Alliance. Le tre nazioni possono contare su un sistema trapiantologico che si basa un su modello organizzativo e gestionale molto simile che ha facilitato il confronto tra le parti e il desiderio della creazione di una rete internazionale più ampia. La South Transplant Alliance è anche una risposta operativa alle Direttive Europee sulla Donazione e Trapianto di Organi le quali auspicano lo sviluppo di strategie comuni tra i paesi membri al fine di uniformare il più possibile le procedure e di offrire uguali condizioni di cura a tutti i cittadini europei.
Le attività di cooperazione tra i paesi partner comprenderanno l’implementazione del programma di donazione di rene cross-over, le donazioni internazionali per i pazienti di difficile trapiantabilità, la promozione della cultura della donazione alla formazione condivisa degli operatori del settore, l’organizzazione di audit sulle attività dei centri al fine di condividere i sistemi di controllo della rete trapiantologica , la riflessione comune sui temi della bioetica e alla valutazione delle attività di prelievo e trapianto, la trasparenza e la qualità dei processi e gestione comune delle urgenze. Particolare attenzione sarà dedicata alle attività legate alla cosiddetta “donazione cross-over” che sarà il tema della sessione pomeridiana di discussione, come si evince dalla presenza dei più importanti trapiantologi di rene provenienti dai paesi che siglano l’accordo.
“Il trapianto incrociato di rene da donatore vivente, cosiddetto cross-over, si realizza quando il donatore e il ricevente non sono né consanguinei né legati da vincoli affettivi - spiega Nanni Costa - È un programma che si mette in atto quando la coppia di consanguinei o di familiari in senso lato non sono biologicamente compatibili. In tal caso, e in presenza di almeno un’altra coppia in situazione analoga, i donatori e i riceventi, se biologicamente compatibili, si incrociano”. Un particolare impegno sarà profuso nella cooperazione con le nazioni emergenti del Mediterranean Transplant Network e del Council of Europe.
Una grande speranza delle tre nazioni promotrici, in questo senso, è che la South Transplant Alliance si allarghi il più possibile e che porti allo sviluppo di collaborazioni con i paesi dell’area del Mediterraneo, del Mar Nero e della penisola balcanica.
“È intuitivo comprendere come aumentare le coppie che possono incrociarsi tra loro aumenta la probabilità di trovare donatori e riceventi compatibili - prosegue Nanni Costa - Per questo motivo abbiamo deciso, tra le altre azioni previste dalla South Transplant Alliance, di condividere le coppie di donatori-riceventi iscritte al programma cross-over in Italia, Francia e Spagna”. “Un altro aspetto a cui teniamo molto e su cui investiremo molte energie - sottolinea ancora il Direttore del CNT - è la realizzazione di audit presso i coordinamenti donazione e trapianto nei tre paesi. Anche in questo caso l’obiettivo è di uniformare i criteri e i sistemi di controllo delle attività dei Centri Trapianto”.
“Le ragioni che hanno mosso la Spagna all’accordo con Italia e Francia sono molteplici: non v’è dubbio che la prossimità territoriale e la similitudine di modello di sistema di donazione e trapianto siano un elemento di coesione”, dichiara Rafael Matesanz, Direttore dell’Organización Nacional de Trasplantes spagnola.“Le donazioni da cadavere anche in Spagna, paese da sempre all’avanguardia, hanno raggiunto un plateau. Siamo alla ricerca di nuove vie per garantire ai pazienti di poter accedere ad una cura che, in alcuni casi, è salvavita. Proprio per questo - aggiunge Matesanz - siamo convinti che condividere il registro delle urgenze e dei cross-over possa aumentare la probabilità dei pazienti in attesa di trapianto di ricevere un rene”.
”Un gruppo di operatori del settore internazionale che, con il tempo, condividerà prassi e management. Intanto cominciamo con la formazione”, così Karim Laouabdia. “L’Agénce de la biomedicine è già attrezzata per fare formazione a distanza. Sul nostro sito gli operatori della rete francese possono seguire corsi di aggiornamento e approfondimento. Intendiamo condividere la nostra expertisecon Italia e Spagna - conclude Laouabdia - e arricchirci grazie anche all’esperienza dei nostri partner in tema di formazione”.
“Questa esperienza si apre con l’Italia che avrà la presidenza della South Transplant Alliance per i primi tre anni - conclude Nanni Costa, alla guida della neonata alleanza - Siamo pronti a lavorare tutti insieme affinché si costruisca una rete trapiantologica europea dell’area del mediterraneo e ad allargare il bacino di pazienti da curare e organi da scambiare”.