ALCUNE NOTIZIE 2007
"NON SEI SOLO": UN PROGETTO DI ACCOGLIENZA
Il percorso trapiantologico è sicuramente fra i più complessi e sofferti nella vita di un paziente.
Ecco perché è essenziale creare una rete di assistenza non solo sanitaria ma anche psicologica per l’ammalato, i familiari e il “caregiver” (letteralmente, “colui che si prende cura”, figura centrale perché si fa carico dei bisogni dell’ammalato in prima persona, 24 ore su 24).
A questo mira il progetto di accoglienza denominato “Non Sei Solo” (ideato per i pazienti epatopatici ma esportabile anche in altri settori), già approvato dalla direzione aziendale nell’ambito del Progetto Hph (ospedali per la promozione della salute), e portato avanti dagli operatori sanitari del Coordinamento Trapianto Fegato dell’AOU Pisana.
Obiettivo è rispondere ai bisogni espressi dai pazienti epatopatici e dai loro caregivers. In sostanza si tratta di un percorso di educazione sanitario-comportamentale, progettato in collaborazione con il Dipartimento Infermieristico Aziendale, in cui il paziente diventa parte attiva nelle azioni da intraprendere, insieme all’équipe sanitaria.
Sono stati coinvolti 72 infermieri (suddivisi in 12 gruppi di lavoro) dell’Unità Operativa di Trapiantologia Epatica Universitaria, della Sala Operatoria e dell’Unità di Terapia Intensiva post-trapianti dell’AOUP, 2 epatologi, 2 chirurghi ed un consulente psicologo.
I bisogni dell’ammalato sono stati individuati grazie a questionari mirati, da cui sono emerse le problematiche maggiori e più frequenti che riguardano ogni paziente in lista di attesa, che intraprende il percorso del trapianto di un organo, e il suo caregiver.
E’stata inoltre elaborata una serie di brochure, contenenti informazioni generali e specifiche sul percorso trapiantologico, a disposizione di tutti i pazienti iscritti in lista di attesa nell’anno 2006 (per un totale di 134).
Il progetto prevede anche incontri programmati mensilmente, in cui gli utenti vengono informati su come comportarsi durante il periodo di attesa prima della chiamata per il trapianto, durante la chiamata, il ricovero, la fase post-trapianto con la gestione della terapia immunosoppressiva e lo stile di vita da tenere dopo il trapianto.
Una caratteristica frequente emersa nel corso di questi anni è la tendenza del trapiantato a richiedere, subito dopo l’intervento, un contatto diretto con l’équipe sanitaria del Centro pisano.
Ecco perché è prevista l’istituzione di un servizio di “counseling” attraverso un numero verde (800381717). Per ogni problematica urgente i pazienti continueranno ad utilizzare il cellulare di servizio già presente dall’inizio dell’attività.
Quanto alla terapia da seguire, in particolare quella immunosoppressiva, sin dall’inizio dell’attività trapiantologica tutti i pazienti trapiantati sono stati educati dagli operatori sanitari sulle modalità di assunzione, gli effetti collaterali, e il monitoraggio sul livello ematico.
L’obiettivo generale del progetto è quindi favorire l’informazione e l’educazione del paziente in lista di attesa e dopo il trapianto con metodi semplici e notizie esaustive ed omogenee, cercando di stimolare la consapevolezza della persona (e di chi vive con lui) su quanto è stato fatto e quanto resta ancora da fare attraverso una partecipazione attiva a tutte le fasi del percorso, secondo la logica del cosiddetto “paziente esperto”, così come raccomandato dall’OTT - Organizzazione Toscana Trapianti.
PRIMO SPLIT DI POLMONE IN ITALIA
Per la prima volta in Italia eseguito un trapianto di polmoni con tecnica split su un paziente di età pediatrica. L’equipe dell’Unità di Chirurgia III e del Centro trapianti di fegato e polmone degli Ospedali Riuniti di Bergamo, diretta da Michele Colledan, ha utilizzato il polmone sinistro di un giovane donatore per sostituire i due polmoni di un ragazzino affetto da fibrosi cistica. il polmone sinistro del donatore è stato prelevato e diviso in due parti.
Il lobo superiore è stato trapiantato al posto del polmone destro del ricevente e il lobo inferiore a sinistra, senza ricorrere alla circolazione extracorporea.
Il piccolo paziente ha iniziato a respirare da solo, con ottima funzione dei polmoni, già a poche ore dall’intervento, nel reparto di terapia intensiva pediatrica, dove è rimasto cinque giorni prima di essere affidati alle cure dei pneumologi per il decorso e la riabilitazioni ospedalieri.
La tecnica utilizzata dall’èquipe di Colledan è stata ideata e realizzata per la prima volta a Parigi ed impiegata in seguito anche a Vienna. Rappresenta un’ulteriore frontiera tra le possibilità tecniche per trapiantare il maggior numero di pazienti, investendo al meglio la donazione d’organi e soddisfacendo le esigenze dei bambini che stentano a trovare organi di dimensioni adeguate.
Il Trapianto si fa dolce.
Un bell'edificio.
E' "Verona Ospitale", che aprirà ufficialmente i battenti il 5 febbraio prossimo. la struttura nasce per iniziativa della Fondazione Cariverona degli Iccis e della Ao scaligena. un aiuto in più per quanti intraprendono il dlicato percosso che conduce al trapianto. e ad una nuova vita.
il sole “24 ORE”
Trapianto di femore prelevato da cadavere.
Un trapianto di femore da cadavere è stato seguito presso la clinica Pinetagrande di Castelvolturno.
Un ammalato di 22 anni, originario della zona aversana dell'età di 4 anni in terapia per osteosarcoma dopo continue operazioni, protesi e resenzioni ossee eseguite in Francia e a Bologna si è sottoposto nella clinica al trapianto del femore sinistro.
l'intervento è durato quattro ore - hanno spiegato i medici della struttura sanitaria - ed ha avuto un andamento positivo. Da subito il paziente, dopo 19 anni di sofferenze, ha potuto finalmente camminare.
"il Mattino" 21 gennaio 2007
Le Staminali Curano i Reni Malati.
Le cellule staminali prelevate al momento del parto dal cordone ombellicare possono essere uniti nella terapia di una delle più gravi malattie dei reni: l'insufficienza renale acuta.
Lo rileva uno studio italiano, presentato all'ultimo congresso della Società americana di ematologia dagli esperti dell'istituto farmacologico "Mario Negri" di Bergamo e delle Fondazione Policlinico di Milano. L'insufficienza renale acuta causa la perdita improvvisa e rapida delle funzioni del rene, ossia l'organo che fa da "filtro" al nostro sangue.
Secondo questa ricerca, le cellule staminali si dirigono da sole verso il rene danneggiato vi si stabiliscono e sono in grado di aiutarlo a rigenerarsi in breve tempo.
29 gennaio 2007 "DiPiù"
Arrivano i Fondi 2006 per i trapianti.
E' stato raggiunto l'accordo Stato - Regioni per il riparto di 4,24 milioni di euro da dedicare alle attività di trapianto d'organo. Di questa somma, tre tranche da 50 mila euro ciascuna sono destinate ai centri nazionali di coordinamento dei trapianti.In particolare vanno all'ospedale Maggiore di Milano per il funzionamento dell'Intp, al San Giovanni Battista di Torino per il funzionamento dell'Airt e al Policlinico Umberto I per il funzionamento dell'Ocst.
La rimanente somma di 2,74 milioni di euro è stata assegnata invece, ripartita tra sei Regioni, (Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana, Veneto, e Basilicata) tutte collegate ai vari centri nazionali, per diverse attività come lo sviluppo del sistema informativo sui trapianti, quello delle attività di scambio di organi con centri esteri, la promozione e il sostegno alla formazione della rete trapiantologica nazionale e della rete interregionale.
Le attività che riguardano la rete di sicurezza e l'applicazione delle "Linee Guida sulle modalità di disciplina delle attività di reperimento, trattamento, conservazione e distribuzione di cellule e tessuti umani a scopo trapianto.", la promozione di attività formative e il finanziamento di microprogetti.
il Sole 24 ORE 23 gennaio 2007
AZIENDA OSPEDALIERA DI CAREGGI - TRAPIANTI DA RECORD-
Certificazione Iso 9000 per quelli di midollo.
Leucemie Dal 1988 si fanno interventi per queste patologie l'uso della placenta.
Arriva la certificazione di qualità Iso per il reparto trapianti di midollo osseo dell'Azienda universitaria ospedaliera di Careggi.
Un riconoscimento importante che segue quello già rilasciato alla banca del cordone ombellicare. Sia il settore trapianti che la banca sono sezioni del reparto di ematologia diretto dal professor Alberto Bosi, ordinario di malattie del sangue della facoltà di medicina. La certificazione Iso 9000, che viene concessa in base ad una lunga e complessa istruttoria e dopo l'accertata rispondenza a regole stabilite a livello europeo, significa non solo riconoscere la qualità delle presentazioni sanitarie ma anche la loro omogeneità.
Di fatto per i pzienti è un'ulteriore garanzia dei progressi terapeudici ai quali si sottopongono. a livello clinico l'ematologia è il primo reparto che ottiene questo riconoscimento, attrbuito da un'ente certificatore esterno.a Careggi si effettuano trapianti di midollo osseo, sopratutto per causa di leucemia dal 1988.
Attualmente vengono eseguito 100 trapianti l'anno, in gran parte grazie al prelievo di cellule staminali emopoietiche dal sangue.
In particolare si ricorre spesso alla placenta, cioè al sangue che si raccoglie nel cordone ombellicale. Questa importante e impegnativa attività è resa possibile anche dai donatori mentre in diversi casi si ricorre alle cellule degli stessi pazienti. L'ematologia, guidato a lungo prima del professor Bosi, dal professor Pierluigi Rossi Ferrini è un punto di eccellenza per la sanità Toscana e nazionale.
Propri in questi giorni è partita un'altra iniziativa che conferma il ruolo di grande rilievo dell'ematologia fiorentina. il 27 gennaio 2007 infatti, si è inaugurato il primo master di II livello in medicina trasfusionale realizzata in Italia. I partecipanti sono stati quindici provenienti da diverse regioni e il master è stato molto importante perchè ha sostituito il percorso formativo specifico a disposizione del medico trasfusionista.
Inoltre riveste grande attualità anche in relazione all' entrata in vigore della nuova legge sul sangue.
La Nazione Firenze 21 gennaio 2007
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