Preoccupante (ma tutto da verificare)
le affermazioni del Ministro Maroni
Ai Soci, ai Volontari, alle Associazioni,
alle Istituzioni
"Tracce, anzi evidenze, di un consistente traffico di organi di minori.
Notizie, anzi certezze, di un gran numero di bambini che arriva di
nascosto in Italia e che poi sparisce. Segnalazioni e analisi incrociate
che portano a lanciare un allarme clamoroso: il mercato clandestino dei
trapianti è arrivato anche in Italia.
Per questa denuncia si sceglie l’assemblea annuale dell’Unicef."
Questo abbiamo letto oggi nei giornali!
Indignati, noi volontari
prendiamo una posizione netta.
In Italia i trapianti, eseguiti tutti in strutture pubbliche, sono sotto
il controllo del Ministero e del Centro Nazionale Trapianti. Le donazioni,
che provengono tutte dai reparti di Rianimazione dei nostri ospedali, sono
monitorate e sotto stretto controllo.
"La rete trapianti
italiana è estranea a qualunque traffico di organi".
Lo ha detto all'Agi Alessandro Nanni Costa,
direttore del Centro Nazionale Trapianti. Nanni Costa inoltre ha precisato
di non avere elementi per giudicare le recenti affermazioni: "Tutti gli
organi prelevati nelle rianimazioni e utilizzati nei centri trapianto - ha
inoltre dichiarato all'Agi - hanno un percorso dal donatore al ricevente
chiaramente definito e immediatamente rintracciabile."
Inoltre Vincenzo Passarelli, presidente dell'AIDO,
ha aggiunto: "ad oggi non risulta nessuna denuncia da parte delle autorità
competenti nei confronti dei Centri Trapianti del nostro Paese in
relazione a presunti traffici di organi di minori."
In Italia
l'organizzazione dei trapianti è sicura e trasparente.
"Purtroppo per l'ennesima volta - affermo io - un allarme importante, e da
leggere in un contesto globale e relativo ad altri Paesi, può creare
confusione nelle famiglie di chi ha donato gli organi, fra i trapiantati e
fra chi, al contrario, è in attesa di ricevere un organo da trapiantare. A
questi ultimi - proseguo - vogliamo ricordare che la rete dei trapianti
italiana ha degli standard di qualità che possono far invidia anche agli
altri Paesi europei. Solo l'inserimento in una lista d'attesa può
garantire l'esecuzione e il successo del trapianto. Non esistono, in
Italia, scorciatoie e ciò che ipoteticamente potrebbe offrire un
fantomatico mercato globale non avrebbe le garanzie di sicurezza offerte
dai Centri trapiantologici italiani."
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